La storia dell`ANGET

L’Associazione nacque all’indomani della prima guerra mondiale.

Durante quell'immane conflitto l' Arma del Genio (che a quel tempo inquadrava anche gli specialisti per la realizzazione dei collegamenti telefonici e telegrafici necessari alle comunicazioni) meritò la decorazione di Medaglia d'Oro al Valor Militare con Decreto 5 giugno 1920 con la seguente motivazione:

Medaglia Oro al valor Militare"Tenace, infaticabile, e modesta, scavando la dura trincea, o gittando per ogni ponte una superba sfida al nemico, riannodando sotto l'uragano del ferro e del fuoco i tenui fili onde passa l'intelligenza regolatrice della battaglia, lanciandosi all'assalto in epica gara coi Fanti, prodigò sacrifici ed eroismi per la grandezza della Patria"

La denominazione iniziale dell' Associazione fu quella di Associazione Nazionale dell’Arma del Genio (ANAG) e dal 1931 diede vita ad un periodico mensile intitolato "Santa Barbara".Locandina ANET

Il suo primo Presidente fu il Generale Borgatti, illustre storico militare, fondatore del Museo storico dell'Arma del Genio, che sollecitò anche il monumento all’Arma inaugurato a Roma nel 1925 in Castel S.Angelo e trasferito successivamente in Piazza Maresciallo Giardino.

I tragici eventi bellici dal 1940 al 1945 non fermarono la vita dell’Associazione che nel dopoguerra ritrovò in alcuni gruppi autonomi a Napoli, a Venezia, a Milano ed a Roma, la più genuina missione di mantenere vive le tradizioni dell’Arma del Genio e lo spirito di fratellanza fra coloro che ne avevano fatto parte in guerra e in pace.

Rimarginate le più gravi ferite e ricomposte le Forze Armate nelle più ordinate strutture, il Generale Jacoe cominciò l’opera di coordinamento dei gruppi sparsi, in cui lo spirito sano dell’Associazione si era mantenuto intatto. Il Generale Tirelli, succedutogli, riuscì ad indire, nel 1953, presso il Reggimento Genio Pontieri, un imponente convegno Nazionale da cui, nel 1954, doveva sorgere l’Associazione Nazionale Genieri e Trasmettitori d’Italia (ANGET) perché nel frattempo, appunto nel 1953, sotto la spinta del progresso tecnico, con l'avvento molti anni prima della radio, poi dei ponti radio e delle comunicazioni multicanale eccetera che tanto avevano condizionato le sorti della Seconda Guerra Mondiale, si era arrivati a considerare l' Arma delle Trasmissioni come decisamente autonoma da quella del Genio, e di fatto un'Arma combattente dell' Esercito, anche se legalmente l' Arma fu costituita solo nel 1999. Lo stesso Generale Tirelli venne acclamato 1° Presidente Nazionale. Messosi alacremente all’opera, cominciò a dotare l’ANGET di un regolare Atto Costitutivo di Associazione, a cui venne riconosciuta “Personalità Giuridica” con D.P.R. 18 giugno 1954, con regolare approvazione del suo Statuto.

In occasione del centenario dell’Unità d’Italia, nel 1961, l' ANGET partecipò all'imponente raduno Nazionale a Torino. Dalle 95 Sezioni del 1932 si era passati alle 123 dell' ANGET nel 1960.

Nel 1965 fu realizzato a Monterosi di Viterbo un Sacrario a ricordo del sacrificio del Sottotenente del Genio Ettore Rosso e dei 4 genieri e 2 cavalleggeri che con lui si sacrificarono, il 9 settembre 1943, per sbarrare il passo ad una colonna tedesca in marcia verso Roma. Fece corona all’inaugurazione un apposito raduno nazionale.

Dal 1966 al 1973 lo Statuto venne rivisto e si curarono e si svilupparono le relazioni con le corrispondenti Associazioni estere, particolarmente Francesi e Belghe, con interventi di rappresentanze a vari livelli a raduni dei Liaisons a Bordeaux, Parigi e Bruxelles e dei Sapeurs a Grenoble, Lione e Chambery. Un tono particolare venne dato, nel 1968, al raduno di Vittorio Veneto in occasione del cinquantenario della Vittoria e la partecipazione dell'ANGET fu significativa.

Nel 1971 l’Associazione offrì la Bandiera di combattimento ad una nuova unità della nostra Marina Militare, nave "Geniere”, nome che già aveva contraddistinto un precedente cacciatorpediniere. Sul cofano è riportato il motto suggerito dall’Ispettorato dell’Arma del Genio, “Per omnia asperrima” racchiuso tra lo stemma della Marina Militare ed il fregio dell’Arma del Genio. Per la solenne cerimonia svoltasi a Venezia, la delegazione del Veneto organizzò un riuscitissimo raduno di “Risonanza Nazionale”.

Nel 1973 l' ANGET organizzò un grande raduno Nazionale per celebrare il centenario della nascita di Guglielmo Marconi.

Negli anni successivi le Armi del Genio e delle Trasmissioni guadagnavano prestigio, e con esse l' Associazione, grazie ai concorsi forniti nel corso di varie calamità nazionali.

La Protezione Civile fu il tema del Raduno Nazionale di Castel Maggiore che segnava la rinascita dell’Associazione.

La prima iniziativa completa fu l’istituzione di un gruppo di radio-operatori volontari.

Il periodico dell’Associazione (oggi “Notiziario”) intanto assumeva la nuova denominazione di “ANGET”.

Negli anni 80-90 fino ad oggi sotto la spinta dei Generali Calamani, Bernard, Martinelli, Campagna, e altri venne incrementato lo spirito di solidarietà tra i soci, l’amore per la Patria e la spinta verso forme di attiva partecipazione alla vita del Paese nel campo della Protezione Civile. L'attività dell' Associazione continuò cosi anche negli anni 2000 per arrivare ad oggi.

Attualmente l' ANGET conta oltre 5500 iscritti su 95 sezioni di cui una in Australia e 4 gruppi di specialità.

La Presidenza Nazionale , oggi sotto la guida del Presidente Generale Cicolin, ed ei Generali Mittoni, Lombardo, Gaspardone, ha continuato a perseguire gli obiettivi precedentemente individuati aggiungendone di nuovi per mantenersi a contatto con le esigenze delle Forze Armate e con gli impegni del Paese.

Le attività sono indirizzate verso le seguenti cinque vie fondamentali:

  • mantenere sempre più vivo lo spirito di appartenenza alle gloriose Armi del Genio e delle Trasmissioni;
  • collaborare, ai vari livelli, nelle attività di Protezione Civile;
  • svolgere opera di sostegno materiale e psicologico a favore dei volontari nella nostra Forza Armata;
  • contribuire, con la raccolta e l’invio di materiali per aiuti umanitari, alle operazioni di pace svolte fuori dal territorio nazionale dalle Unità del nostro Esercito;
  • contribuire con il Gruppo di Sminamento a Scopi Umanitari, HDIG (Humanitarian Demining Italian Group), alla bonifica del territorio da ordigni esplosivi, soprattutto con l’addestramento di personale idoneo allo scopo, in ogni parte del mondo ove questa opera possa essere richiesta.